Ciao, cuccioli!
Come state?
Pronti a mangiare qualcosa di buono?
Io personalmente non vedo l’ora di gustarmi una bella fetta di torta… di carote.
Come? Perché quelle facce?
La carota non è buona?
Ho sentito bene?
Molti di voi, è vero, non amano questa verdura, eppure è molto piacevole da mangiare… purché sia servita nella maniera giusta.
Per esempio: come dolce diventa squisita!
Vi lascia perplessi, vero?
Spesso si ha diffidenza delle cose che di cui non si sa molto.
Conosciamo meglio le carote, vi va?
Intanto dovete sapere che dobbiamo questa verdura, come la conosciamo oggi, agli afgani e a un dio celtico.
Come? Sì, sembra un po’ co
nfusa la cosa.
Andiamo con ordine. In Afghanistan, paese del Medio Oriente (cioè tra l’Europa e l’Asia), culla della civiltà, quattromila anni fa - circa - hanno cominciato a coltivare le carote.
Lo so che avreste preferito che imparassero a coltivare il cioccolato, per esempio, ma le carote erano una radice saporita e nutriente, dal colore nero che faceva bene… caratteristiche importantissime per la tavola.
Cosa? Ah, non vi sfugge niente… sì, ho scritto: dal colore NERO, non ho sbagliato.
“Non è vero! Le carote sono arancioni!” state pensando…
Questo colore invece lo dobbiamo al dio celtico che citavo prima.
Mi spiego.
I celti erano gli abitanti della parte alta dell’Italia e di parte dell’Europa del Nord, prima che i romani li conquistassero.
Soprattutto la Francia era piena di Celti…. forse li conoscete anche come Galli (quelli di Asterix, esatto).
I celti avevano un gran numero di divinità e, in una zona in particolare, al sud della Francia, i romani fondarono una città dandole il nome del dio delle Acque che veneravano in quella zona: Aurasio.
Fondarono quindi al città di Aurasium, divenuta poi Aurasio.
Per semplice assonanza, nel medioevo, quella città prese il nome di Orasio, e poi di Orange, che in inglese vuol dire “arancione”.
Che c’entra con le carote?
Aspettate.
Da Orange, i principi Orange andarono a prendere il trono dell’Olanda e, di conseguenza, in Olanda il colore nazionale divenne l’arancione, come l’attuale maglia della squadra di calcio olandese.
E le carote?
Ci siamo…
Nel 16° secolo, dei coltivatori e studiosi olandesi, decisero d’incrociare le carote dei vari colori allora esistenti (viola, nere e bianche) per ottenere il colore arancione in onore del loro re e, come potete vedere, ce l’hanno fatta!
Che storia buffa, vero?
Le carote hanno anche tanto altro da raccontare, tipo che è vero che facciano bene agli occhi, ma la leggenda che facciano TANTISSIMO bene alla vista è dovuta alla seconda guerra mondiale quando, in Inghilterra, per nascondere le nuove tecnologie di rilevamento dei mezzi nemici (i nuovi Radar), dicevano che facevano mangiare tantissime carote ai soldati e che, grazie a ciò, loro riuscissero a vedere al buio!
Ma adesso vediamo: come si cucina una torta di carote?
Vi assicuro che la troverete buonissima!
Ingredienti:
CAROTE 300 grammi
LIEVITO IN POLVERE 1 bustina
FARINA 300 grammi
MANDORLE 50 grammi
ZUCCHERO 180 grammi
OLIO DI SEMI 90 grammi
UOVA 3
ZUCCHERO A VELO
VANILLINA 1 busta
Procedimento:
Grattugiate le carote e mettetele da parte ad asciugare.
Montate con la frusta elettrica lo zucchero e le uova.
Setacciate la farina e tritate le mandorle fino a ridurle in polvere.
Unite farina, mandorle, vanillina e carote ben asciutte e mescolate bene.
Mischiate con le uova e lo zucchero che avete sbattuto assieme e poi mischiate il tutto, delicatamente, con l’olio.
Imburrate la teglia e infarinatela versate il composto e infornate a 180 gradi per mezzora e poi a 170 per altri 10 minuti.
Verificate la cottura infilando uno stuzzicadenti nella torta e se lo tirate fuori asciutto, vuol dire che la torta è pronta.
Sfornatela, mettetela su un piatto da portata e spolveratela con quanto zucchero a velo volete.
E poi?
Poi mangiatela!
E scoprite che anche le carote possono essere buonissime 🙂
Buon appetito, cuccioli!